
Con l’espressione “fast fashion” si fa riferimento a quelle aziende di abbigliamento che producono e vendono capi economici e alla moda realizzando decine di collezioni all’anno rispetto alle classiche ‘primavera-estate’ e ‘autunno-inverno’. I ritmi di produzione di queste aziende siano sostenibili solo producendo in paesi come l’India, la Cina, la Cambogia o Bangladesh dove il costo della manodopera è molto basso e spesso i lavoratori molte volte bambini sono sfruttati e costretti a lavorare in condizioni di mancata sicurezza.
Il costo della fast fashion ha un enorme impatto non solo a livello umano e sociale, ma anche ambientale. Il settore della moda rappresenta infatti la seconda industria più inquinante del mondo, dopo quella del petrolio. Un quarto di tutte le sostanze chimiche prodotte nel mondo sono utilizzate nel settore tessile per realizzare il poliestere e le altre fibre sintetiche, che dal 2007 sono diventate le più diffuse per l’abbigliamento.
La produzione di queste fibre sintetiche causa l’emissione nell’atmosfera particelle e gas come CO2, ossido di diazoto, idrocarburi, ossidi di zolfo e altri sottoprodotti. Inoltre, gli impianti di produzione spesso rilasciano composti e solventi che inquinano i corsi d’acqua.
Non va meglio per il cotone, che per coltivarlo vengono utilizzati più pesticidi che per ogni altra coltura al mondo, mettendo a rischio la salute dei lavoratori e la salubrità di acque e terreni. Ma non è finita qui: nomi complicati quali formaldeide nascondono una subdola minaccia per la nostra salute; molte delle patologie dermatologiche sarebbe dovuto a ciò che indossiamo.
Da sempre noi di RJV crediamo nella moda sostenibile, un processo di promozione del cambiamento dei prodotti di moda e del sistema della moda verso una maggiore integrità ecologica e giustizia sociale. Questo concetto non riguarda solo i tessuti o i prodotti di moda bensì l’intero sistema della moda. Ciò significa occuparsi di sistemi sociali, culturali, ecologici e considerare la moda dal punto di vista di molte parti interessate: utenti e produttori, tutte le specie viventi, abitanti contemporanei e futuri sulla terra.